venerdì 25 gennaio 2013

La Recensione di “Re della terra selvaggia” (Beasts of the southern wild)



Commuovente. Sì, questo magari non è il miglior modo per iniziare una recensione. Risulta forse troppo riduttivo. Eppure, in questo caso iniziare così può andar bene. E ciò per un semplice motivo: perchè la profonda, tenera e sincera commozione che questo film suscita in chi lo guarda è uno degli elementi che giustificano pienamente le quattro nominations agli Oscar che quest'opera ha ricevuto. Candidato per miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior attrice protagonista (la piccola Quevenzahanè Wallis), “Re della terra selvaggia” è uno dei film più validi che gli spettatori avranno modo di vedere in questo 2013. Il film uscirà in Italia il prossimo 7 Febbraio ed è la storia di Hushpuppy, una bambina di sei anni che vive con Wink, papà severo ma affettuoso, nella comunità soprannominata “Bathtub” (La Grande Vasca), una zona paludosa di un delta del Sud americano. Wink, che ha contratto una grave malattia, sta preparando Hushpuppy a vivere in un mondo dove non ci sarà più lui a proteggerla. Inoltre la “Grande Vasca” è vicina ad una catastrofe: gli equilibri naturali si infrangono, i ghiacci si sciolgono ed arrivano gli “Aurochs”, misteriose creature preistoriche. Ad Hushpuppy non resta che cercare di sopravvivere e mettersi alla ricerca della madre, che per lei è solo un vago ricordo.


“Re della terra selvaggia” è un film estremamente semplice (anche a livello tecnico), ma di fortissimo impatto. Il giovane regista, Behn Zeitlin, ha dato vita ad un'opera che, per stupire, non ha bisogno di chissà quale artificio o effetto speciale. I movimenti di macchina sono (volutamente) sporchi ed imperfetti, per rendere al meglio gli stati d'animo dei personaggi e supportare (anche narrativamente) le loro azioni. La camera segue le vicende della piccola Hushpuppy e dei suoi conterranei in modo comunque molto discreto, spesso si nasconde e si apparta, quasi per non disturbare lo scorrere della vita degli abitanti di Bathtub. E, per questo, il film dà quasi l'impressione di essere un documentario. Ma la capacità della macchina da presa di indugiare su elementi come gli occhi, ad esempio, che esprimono al meglio le emozioni, le sensazioni e i pensieri vissuti dai personaggi e, soprattutto, da Hushpuppy e dal suo papà, è l'elemento forse di maggior rilievo tecnico. “Re della terra selvaggia” è un film che, pur nella sua sconvolgente semplicità, ha tanto da dire. Il primo tema su cui si è portati a riflettere è quello del rapporto tra padre e figlia. Un rapporto estremamente controverso (come tutti i rapporti tra genitori e figli) ma, nello stesso tempo, basato su un affetto indescrivibile. Hushpuppy è solo una bambina ma, anche grazie agli insegnamenti di suo padre, ha già capito come affrontare la vita: con speranza, coraggio e forza d'animo, perchè se c'è qualcosa che si rompe, ognuno deve almeno provare ad aggiustarlo come può. Hushpuppy, allora, è un personaggio che vuol fare lezione agli spettatori? Io ritengo di no. Lei è solo una bambina, possiede il potere di far riflettere perchè, in quanto tale, è pura, innocente e senza malizia. Non dice come vivere, semplicemente attiva le emozioni più dolci e tenere e, insieme, fa scattare dei meccanismi di riflessione. Accade dunque che, mentre si guarda il film, si viene assaliti da alcune domande, come: chi possiede di più è più felice di chi possiede di meno? Oppure: qual'è la vera libertà? Perchè quella piccola bambina, che vive con il suo popolo in un luogo quasi ai confini del mondo, non può lasciare indifferenti. Possiede quasi la saggezza di un anziano, ma guarda la realtà con gli occhi di una bambina, perchè lei è una bambina. La sua fantasia, la sua purezza e la sua sincerità sono talmente disarmanti che lo spettatore non può far altro che darle ragione. Hushpuppy ha ragione quando dice: “L'intero universo si regge sull'incastro perfetto di tutte le cose. Se un pezzo si rompe, anche il più piccolo, tutto l'universo si rompe”. Ha, quindi, ragione quando fa riflettere anche sul mondo e sulla natura, che viene sconvolta da avvenimenti impossibili da arginare. Con i suoi occhi, Hushpuppy sembra dire: “Ehi voi, dove pensate di arrivare continuando di questo passo? Non vi rendete conto di quello che state distruggendo?”. 



Un film, insomma, ambientato in un mondo che sembra essere lontano dal nostro anni luce, ma che in realtà è più vicino di quanto si pensi. In un certo senso, infatti, la fantasia della piccola protagonista è la nostra realtà, nella quale a distruggersi non è solo la natura, ma anche i rapporti umani. Ma questo non è un film cupo, che tende al pessimismo. Al contrario, emana luce in ogni scena, perchè solo l'innocenza di una bambina è in grado di far riflettere così tanto e, nello stesso tempo, riempire il cuore di sentimenti puri e sinceri. “Re della terra selvaggia” è una bella novità al cinema e merita davvero tanto. 

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