Victor (Colin Farrell) è un sicario della mafia di New York. Il boss mafioso uccide la moglie e la figlia di Victor, mettendo così a dura prova la sua lealtà verso la cosca mafiosa. Victor progetta la vendetta, facendosi aiutare da Beatrice Rapace, anch'ella vittima dei soprusi del boss. I due collaboreranno, quindi, per il raggiungimento del loro scopo e cercheranno di sopravvivere tra ricatti e omicidi. Un film adrenalinico, realizzato da un regista che, con la prima trasposizione cinematografica della trilogia di Stieg Larsson "Uomini che odiano le donne", ha dimostrato di essere molto bravo nel genere del thriller.
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Robert Miller (Richard Gere), un grande affarista, è ormai sull'orlo della bancarotta e diventa il bersaglio di un detective (Tim Roth) che ha scoperto le frodi che lo stesso Robert ha messo in atto. Sua moglie (Susan Sarandon) e sua figlia (Brit Marling) non sanno nulla della critica situazione economica e, a questo punto, anche legale in cui l'affarista si trova. Senza contare, poi, che Robert ha anche una relazione extraconiugale con Julie (Laetitia Casta). Per non finire male, l'uomo avrà pochissimo tempo. Un intreccio che si snoda tra passione, soldi e potere, mettendo però l'accento su uno degli aspetti che oggi contraddistinguono maggiormente le nostre società: la crisi economica.
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L'ospedale di Haifa (in Israele) è nel bel mezzo di un'evacuazione. Poco tempo prima, vengono alla luce in questo ospedale due bambini: uno palestinese ed uno israeliano. In preda alla confusione, però, i due piccoli vengono scambiati. La verità verrà a galla molto tempo dopo quando, diventato ormai adulto, Joseph si sottoporrà ad un esame del sangue per entrare nell'Aeronautica Israeliana e scoprirà che non è chi credeva di essere. Quando i due ragazzi si incontreranno, instaureranno un bellissimo rapporto e scopriranno quanto sia inutile e insensato il conflitto perenne tra israeliani e palestinesi. Un film consigliato poichè, attraverso una storia artefatta, fa riflettere su uno degli argomenti (spiacevoli) che hanno fatto la storia del mondo e, purtroppo, continuano a farla.
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Nella storia c'è un altro 11 settembre, oltre a quello del 2001 e dell'attacco alle Torri Gemelle, che forse non tutti conoscono. Era il 1683 e, appunto, l'11 settembre di quell'anno la città di Vienna venne attaccata dalle truppe turche. Le conseguenze di questo attacco non furono indifferenti ma un frate, al servizio di re Leopoldo I, riuscì a dare una svolta alla battaglia. La cosa, forse, più impressionante è che tra l'11 settembre del 1683 e l'11 settembre del 2001, al di là di ciò che si potrebbe pensare, c'è una connessione. In entrambi i casi, infatti, la protagonista è la guerra tra Oriente ed Occidente. Una regia italiana per un film dal tema di respiro internazionale. Apparentemente un film come gli altri ma, a pensarci bene, inquietante.
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Uno scrittore di cronaca nera (Ethan Hawke) scopre nella cantina della sua abitazione una scatola che contiene dei vecchi filmini in pellicola. Le etichette sulle pellicole fanno intuire che si tratti di filmini di famiglia. Ma, al momento della visione, si scopre che invece si tratta di filmini che riprendono delle torture. A queste pellicole è legata, inoltre, una maledizione. Il regista di questo film è stato l'autore di un altro horror di successo, "L'esorcismo di Emily Rose", e sembra che non deluderà gli amanti del genere anche con questo ulteriore horror. Che dire dunque? Se lo vedete, state attenti......
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Una dottoressa di Berlino Est viene trasferita in un piccolo paesino isolato per motivi disciplinari. La donna prepara una fuga dal paese ma, ad un tratto, incontrerà un uomo affascinante e misterioso, anche lui dottore, che le sconvolgerà i piani. Suspense è la parola d'ordine di questo film che, tra l'altro, si è aggiudicato il premio per la miglior regia al Festival di Berlino del 2012. Un dramma intimo, oltre le apparenze.
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BUONGIORNO PAPA' di Edoardo Leo
Andrea (Raoul Bova) è un uomo in carriera e sempre circondato da donne. All'improvviso, la sua solita vita viene sconvolta dalla scoperta di avere una figlia di 15 anni (Rosabell Laurenti). Da qui, una serie di "avventure" che porteranno padre e figlia all' avvicinamento e alla conoscenza reciproche, con l'intento di recuperare tutto ciò che hanno perso nei loro anni di lontananza. Commedia ironica e di sicuro impatto, ma non vuota. Traspare anzi, da questo film, una certa sensibilità nell'indagare il controverso rapporto tra padre e figli, specialmente dopo un lungo periodo di lontananza o addirittura (come in questo caso) di assoluta inconsapevolezza.
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